Torino comincia a configurarsi come città dell'automobile e più in generale della meccanica già sul finire dell'800 e dal primo decennio del '900. Sorgono proprio in questi anni le prime pioneristiche fabbriche per la produzione di automobili.
Un gruppetto di aristocratici, possidenti, imprenditori e professionisti torinesi tra cui il conte Biscaretti di Ruffia, il marchese Alfonso Ferrero de Gubernatis Ventimiglia, il conte Emanuele Cacherano di Bricherasio, gli avvocati Cesare Goria-Gatti, Lodovico Scarfiotti e il cavalier Giovanni Agnelli, fonda la Società Anonima Fabbrica Italiana di Automobili – Torino.
FIAT |
Il primo vero stabilimento, appositamente costruito in pochi mesi nel 1900, ha sede in Corso Dante.
La popolazione residente |
ITALA |
Matteo Ceirano e G.B. Figaro, amministratore del Banco di Liguria fondano la Itala. Il nucleo originario dell'officina meccanica è ubicato in zona San Salvario.
JUNIOR |
Giovanni Ceirano fonda la 'Ceirano Junior & C.' con sede in Corso Massimo d'Azeglio.
STAR |
Giovanni Battista Ceirano fonda la STAR, Società Torinese Automobili Rapid. Gli stabilimenti produttivi vengono ubicati in Barriera Nizza.
DIATTO |
I fratelli Vittorio e Pietro Diatto fondano una fabbrica per la produzione di automobili. Grazie ad una joint venture con la Adolphe Clément Bayard di Parigi nasce la 'Società Anonima Diatto-A. Clément' vettura marca Torino. L'azienda si stabilisce nello stabilimento di via Frejus.
FIAT |
Tra il 1905 e il 1906 gli stabilimenti vengono ampliati con nuove costruzioni a sud di Corso Dante e fino al Po.
AQUILA ITALIANA |
Nel 1905 viene fondata la 'Aquila, Fabbrica Italiana di Automobili G.Pallavicino di Priola e ing. G.Cappa', inizialmente come piccolo laboratorio di riparazioni. L'anno successivo il laboratorio Aquila viene trasformato in azienda per la produzione di automobili denominata 'Società Anonima Aquila Italiana'. La sede viene spostata nel nuovo stabilimento nella zona industriale della Vanchiglietta.
ITALA |
Lo stabilimento si trasferisce in Barriera Orbassano all'interno del cosiddetto 'imbuto ferroviario'.
LANCIA |
Vincenzo Lancia fonda insieme a Claudio Fogolin la società in nome collettivo 'Lancia e C.'. Inizialmente la produzione avviene nell’isolato compreso tra le vie Donizetti e Ormea, nel quartiere di San Salvario, nei locali della ex fabbrica automobilistica Itala che nel frattempo si è spostata in Borgo S. Paolo.
SCAT |
Giovanni Ceirano, dopo aver lasciato la Junior fondata due anni prima, costituisce la SCAT (Società Ceirano Automobili Torino). Il primo stabilimento si trova tra via Madama Cristina e corso Raffaello.
SPA |
La SPA ('Società Piemontese Automobili') viene fondata da Michele Ansaldi e Matteo Ceirano. Il marchio 'SPA' fu presente sul mercato dal 1906 al 1949, nonostante nel 1908 l'azienda originaria sia stata fusa con la F.L.A.G. ( Fabbrica Ligure Automobili Genova) e la sede sociale e giuridica trasferite a Genova. La produzione rimase a Torino. Fu definitivamente assorbita dalla FIAT nel 1947.
JUNIOR |
La fabbrica ha vita breve e nel 1909 chiude definitivamente la sede di Torino dopo aver venduto le ultime giacenze di magazzino.
FIAT |
Nel 1910 vengono assorbite le carrozzerie Rothschild e Industria del Legno e la produzione viene estesa ai relativi stabilimenti su via Madama Cristina.
LANCIA |
L'azienda arriva ad occupare l’intero isolato compreso tra le vie Donizetti, Petrarca, Ormea e Pietro Giuria.
LANCIA |
Vincenzo Lancia acquista tre lotti di terreni in borgo San Paolo e vi trasferisce la produzione.
La popolazione residente |
BERTONE |
Nel 1912 Giovanni Bertone acquista una piccola officina in Borgo S. Paolo, via Villarbasse, e inizia un'attività in proprio di riparazione e costruzione di carri e calessi.
FIAT |
Nel 1912 vengono ulteriormente ampliati gli stabilimenti della zona di Corso Dante fino ad occupare 130.000 mq.
L'industria meccanica e siderurgica sono in piena espansione: nel 1914 rappresentano rispettivamente il 21,6% e il 5,2% dell'industria manifatturiera torinese. Nel 1917, nell'immediato dopoguerra, queste percentuali crescono ulteriormente fino a coprire rispettivamente il 31,8% e il 10,8%. L'industria automobilistica durante la prima guerra mondiale vede la conversione della produzione a fini bellici e un incremento generale dell'occupazione, con una presenza femminile importante attestata tra il 35 e il 50%. La fine della guerra segna un drastico ridimensionamento dell'occupazione femminile che lascia spazio al ritorno degli operai scpecializzati.
SCAT |
La crescita della società rende gli spazi disponibili non sufficienti e nel 1914 viene inaugurata una nuova sede in Barriera di Francia tra i corsi Francia e Lecce e le vie Brione e Rosalino Pilo.
DIATTO |
Diatto inaugura un secondo stabilimento in via Moretta e diventa la terza industria del Regno d'Italia.
La popolazione residente |
Il saldo migratorio |
FIAT |
Su progetto di Giacomo Mattè-Trucco prende il via la costruzione della fabbrica del Lingotto, che entra progressivamente in funzione nel decennio successivo.
CHIRIBIRI |
Nel 1911 Antonio Chiribiri fonda la 'Fabbrica Torinese Velivoli Chiribiri & C.'. Nel 1917, inizia la costruzione del nuovo stabilimento sul terreno di una ex polveriera in zona San Paolo.
AQUILA ITALIANA |
L'azienda viene definitivamente assorbita dalla SPA che l'anno precedente ne ha assunto il controllo.
ANSALDO |
La 'Giovanni Ansaldo & C.' si insedia in Borgo S. Paolo, angolo C.so Trapani C.so Peschiera.
BERTONE |
Nel 1920 Bertone trasferisce la produzione nei locali via Monginevro 116.
STAR |
La società viene liquidata e i suoi stabilimenti passano alla SPA.
La popolazione residente |
Il saldo migratorio |
FIAT |
La produzione viene interamente trasferita nel nuovo stabilimento Lingotto.
CHIRIBIRI |
Cessata l'attività, l'azienda viene posta in liquidazione e lo stabilimento viene rilevato dalla Lancia.
DIATTO |
Lo stabilimento di via Frejus diviene sede della SNIA Viscosa. In seguito i locali sono divenuti sede dell'Ufficio Toponomastica e Statistica della Città fino al 2012. Nel 2013 lo stabile è stato parzialmente abbattuto.
LANCIA |
A partire dal 1927 la Lancia si espande a sud di via Montenegro inglobando inizialmente la fabbrica della Chiribiri, che nel frattempo ha cessato l'attività. Attualmente l'area è interamente residenziale.
PININFARINA |
Battista Farina, detto Pinin apre una attività di carrozzerie per automobili in corso Trapani 107 nel quartiere di borgo San Paolo.
La popolazione residente |
Il saldo migratorio |
ANSALDO |
L'azienda viene assorbita dalla O.M. e cambia nome in 'Ceva Ansaldo'. Dal 1935 l'edificio di Corso Peschiera diviene sede delle Officine Viberti. Attualmente l'area è occupata da edifici residenziali.
BERTONE |
Nel 1934 l'azienda abbandona il complesso di via Monginevro e sposta le lavorazioni nella nuova fabbrica di corso Peschiera.
ITALA |
La società viene messa in liquidazione nel 1931 e cessa definitivamente le attività nel 1934.
SCAT |
Lo stabilimento è requisito nel 1935 dall’esercito italiano e diviene sede della caserma Amione.
La popolazione residente |
FIAT |
Inizia la costruzione dello stabilimento di Mirafiori, inaugurato nel 1939 da Benito Mussolini.
Alla vigilia della seconda guerra mondiale oltre un terzo della popolazione è occupata in attività industriali e di questi quasi la metà nel settore metalmeccanico, che ha nella Fiat il suo polo più rappresentativo.
Con l’ingresso dell’Italia nel secondo conflitto mondiale, l'industri metalmeccanica, convertita allo sforzo bellico, registra una forte richiesta di manodopera che passa dalle 98.835 unità del 1938 alle 125.126 del 1943. Tra il 1943 e il 1945, causa la scarsità di materie prime e i danni provocati dai bombardamenti, l'occupazione diminuisce di oltre 80.000 unità.
A cavallo della guerra |
Il saldo migratorio |
I bombardamenti alleati durante la guerra devastano la città e il sistema industriale. Soltanto verso gli anni '50 la vita e il sistema produttivo tornano a livelli accettabili e si avvertono i segnali della ripresa che negli anni successivi si trasformerà in un vero e proprio boom economico.
FIAT |
Al termine della Seconda Guerra Mondiale la sede della scuola viene trasferita nella sede di Corso Dante 103, già sede delle prime officine FIAT.
Sotto le bombe |
CISITALIA |
Viene fondata la 'Cisitalia Società per Azioni'. Le officine hanno sede all'angolo tra Corso Montecucco e Corso Peschiera.
SPA |
L'azienda viene definitivamente assorbita dalla FIAT nel 1947.
L'immigrazione nel 1950 |
La popolazione residente |
Il saldo migratorio |
FIAT |
Primo ampliamento dello stabilimento verso sud oltre via Settembrini.
La produzione automobilistica è in continua crescita e traina tutto l'indotto, costituito dall'industria metallurgica, chimica e delle materie plastiche. La Fiat, che fa la parte del leone aggregando attorno a sè quasi l'80% delle attività produttive della città, tra il 1953 e il 1971 vede quasi triplicare i propri dipendenti.
Gli operai di Mirafiori nel 1953 sono 16.000, 18.000 nel 1956, 21.000 nel 1959, 32.000 nel 1962 fino agli oltre 46.000 della fine del 1967. Il 1955 e il 1959 registrano addirittura un incremento del numero di operai fra il 15 e il 20%. Tra il 1961 e il 1963 si verifica un forte cambio generazionale con l'assunzione di 22.000 nuovi lavoratori, in prevalenza giovani.
CISITALIA |
La produzione viene trasferita a Racconigi, dove rimane attiva fino al 1963.
FIAT |
L'alta dirigenza e la parte amministrativa traslocano dallo stabilimento di Mirafiori in due palazzoni gemelli, affacciati su Corso Marconi.
LANCIA |
Tra il 1954 e il 1956 viene costruito il grattacielo Lancia dove vengono accorpati tutti gli uffici.
L'economia torinese entra in pieno boom trainata dall'industria automobilistica. FIAT lancia sul mercato l'auto icona del boom economico, la Fiat 600 che sancisce la nascita della motorizzazione di massa.
DIATTO |
L'azienda, che ormai produce solo pezzi di ricambio, cessa definitivamente l'attività e viene incorporata dalla Spa Veglio di Torino.
L'immigrazione nel 1955 |
BERTONE |
In seguito ai cresciuti livelli produttivi, viene deciso il trasferimento dell'azienda da Torino a Grugliasco. Le officine di Torino vengono dismesse.
La popolazione residente |
La provenienza dei nuovi torinesi |
Comincia il boom edilizio |
Il saldo migratorio |
Il baby boom |
PININFARINA |
Nel 1967, dopo che la produzione era stata trasferita a Grugliasco nel 1958, cessa definitivamente l'attività di Corso Trapani e l'area viene trasformata in residenziale.
L'immigrazione nel 1968 |
LANCIA |
La Lancia viene incorporata dalla FIAT, lo stabilimento di Borgo S. Paolo viene chiuso e la produzione spostata al Lingotto e a Chivasso.
L'immigrazione nel 1969 |
FIAT |
Lo stabilimento di Mirafiori si estende sull'area occupata fino ad allora dal Sanatorio San Luigi Gonzaga e proseguono gli ampliamenti verso sud.
La popolazione residente |
Il saldo migratorio |
La popolazione residente |
Il saldo migratorio |
FIAT |
Lo stabilimento del Lingotto viene definitivamente chiuso. Dal 1992 viene riconvertito con un progetto di Renzo Piano in area espositiva e commerciale.
L'immigrazione straniera |
La popolazione residente |
Il saldo migratorio |
L'immigrazione straniera nel 1995 |
FIAT |
Gli uffici della dirigenza lasciano Corso Marconi e si trasferiscono alla Palazzina Uffici del Lingotto.
L'immigrazione straniera nel 1999 |
La popolazione residente |
POPOLAZIONE RESIDENTE | |
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Censimenti della popolazione 1901-2001 | |
La popolazione residente a Torino aumenta durante tutto il ventesimo secolo fino agli anni '70 con l'eccezione di due brevi parentesi: l'epidemia di spagnola del 1918-1919 e la seconda guerra mondiale. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
POPOLAZIONE RESIDENTE | |
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Censimenti della popolazione 1901-2001 | |
Lo sviluppo industriale della città in questo inizio di secolo porta con sè un cambiamento urbanistico e demografico. Le nuove fabbriche, tra cui quelle automobilistiche, tendono ad insediarsi appena al di fuori della cinta daziaria del 1853, in aree in cui possono usufruire di energia elettrica a basso costo e dell'esenzione dai dazi. I borghi posti in prossimità delle barriere attirano abitanti dal centro città e da fuori Torino incrementando la loro popolazione. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
POPOLAZIONE RESIDENTE | |
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Prima guerra mondiale ed epidemia di spagnola 1915-1921 | |
Stando ai dati ufficiali, nei quattro anni di guerra (1915-1918) si registra un incremento di popolazione residente del 7% circa (oltre 33.000 persone), e si stima che vi siano anche circa 38.000 altre persone non censite. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
SALDO MIGRATORIO | |
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1915-1920 | |
Il saldo migratorio è sempre positivo nel periodo bellico a causa del richiamo di manodopera nelle fabbriche e della massiccia presenza di militari. La flessione del 1918 coincide con la diminuzione dei militari di stanza nelle caserme. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
POPOLAZIONE RESIDENTE | |
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Censimenti della popolazione 1901-2001 | |
Il censimento della popolazione del 1921 si tiene l'1 dicembre. I residenti sono 499.823. Si registra un incremento della popolazione del 20,25% rispetto al censimento del 1911. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
SALDO MIGRATORIO | |
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1921-1930 | |
Tra il 1921 e il 1930 Torino cresce di circa 10.000 persone l’anno, da 500 a 600 mila abitanti, soprattutto grazie agli immigrati giunti in città per cercare un lavoro; di questi il 30% proviene dalla provincia di Torino e il 50% dal resto dell’Italia del Nord. I particolare il 1928 e il 1930 fanno registrare un consitente saldo positivo. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
POPOLAZIONE RESIDENTE | |
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Censimenti della popolazione 1901-2001 | |
Il censimento della popolazione del 1931 si tiene il 21 aprile. I residenti sono 597.260. Torino si colloca al quarto posto tra le città italiane per numero di abitanti. Nonostante i consistenti movimenti migratori verso le Americhe, che durano fino al 1919, si registra un incremento della popolazione del 19,49% rispetto al censimento del 1921. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
SALDO MIGRATORIO | |
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1931-1940 | |
Come nel decennio precedente, tra il 1931 e il 1940 Torino cresce di circa 10.000 persone l’anno, da 600 a 700 mila abitanti, soprattutto grazie agli immigrati giunti in città per cercare un lavoro; di questi il 30% proviene dalla provincia di Torino e il 50% dal resto dell’Italia del Nord. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
POPOLAZIONE RESIDENTE | |
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Censimenti della popolazione 1901-2001 | |
Il censimento della popolazione del 1936 si tiene il 21 aprile ed è il primo ed unico censimento effettuato con periodicità quinquennale. I residenti sono 671.867. Si registra un incremento della popolazione del 12,49% rispetto al censimento del 1931. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
POPOLAZIONE RESIDENTE | |
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Seconda guerra mondiale e immediato dopoguerra | |
La popolazione diminuisce drasticamente durante la Seconda guerra mondiale, quando quasi metà degli abitanti sfolla, e numerosissime sono le vittime civili causate dai bombardamenti, dalle deteriorate condizioni di vita e dall’assenza di riscaldamento e cibo. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
SALDO MIGRATORIO | |
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1941-1950 | |
Negli anni del dopoguerra si registrano un incremento contenuto dell'immigrazione dalle regioni del Sud Italia e l'arrivo dei profughi istriani, ma la maggior parte degli immigrati, il 33%, arrivano dal resto del Piemonte. In seguito ai problemi derivanti dalla crisi dell’economia agricola della regione, si registrano considerevoli arrivi dal Veneto, che contribuisce con il 9,1% della popolazione. | |
Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
TORINO SOTTO LE BOMBE | |
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12 giugno 1940 - 5 aprile 1945 | |
Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
IMMIGRAZIONE | |
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1950 | |
A partire dal primo dopoguerra si assiste ad un massiccio fenomeno migratorio che prosegue con saldi positivi molto elevati fino alla metà degli anni '60. La città e le sue industrie richiamano grandi masse contadine inizialmente dalle vicine province del Piemonte (Asti e Cuneo, seguite da Alessandria, Vercelli e Novara) e poi successivamente dal Sud Italia, con Puglia e Sicilia in testa. La percentuale di immigrazione dall'estero è forse dovuta ai rientri dalle colonie ormai perdute e/o dalle zone tornate all’Austria e alla Jugoslavia. L'immigrazione contribuirà nei due decenni successivi a cambiare la fisionomia della città, favorendo l'espansione urbanistica e demografica. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
POPOLAZIONE RESIDENTE | |
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Censimenti della popolazione 1901-2001 | |
Il censimento della popolazione del 1951 si tiene il 4 novembre. I residenti sono 721.795. La guerra nauralmente influenza l'andamento della popolazione che registra un incremento del 7,43% rispetto al censimento del 1936, il più basso dall'inizio del secolo. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
SALDO MIGRATORIO | |
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1951-1960 | |
Un saldo migratorio positivo per tutto il decennio determina una aumento costante della popolazione, nonostante un saldo naturale sfavorevole nei primi anni '50. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
IMMIGRAZIONE | |
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1955 | |
Nell'arco di pochi anni l'immigrazione cambia fisionomia: diminuiscono gli immigrati dal Piemonte e aumentano dal resto d'Italia, in particolare dalle regioni meridionali, con la Puglia che si attesta al primo posto. L'immigrazione dal Nord Italia è in prevalenza veneta in seguito all'alluvione del Polesine del 1951. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
POPOLAZIONE RESIDENTE | |
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Censimenti della popolazione 1901-2001 | |
Il censimento della popolazione del 1961 si tiene il 15 ottobre. Per la prima volta la popolazione supera il milione di abitanti: i residenti sono 1.033.870. Si registra un incremento fortissimo della popolazione, pari al 43,24%, rispetto al censimento del 1951. È un decennio di esplosione demografica, con molti nati e saldi naturali sempre positivi. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
LA PROVENIENZA DEI NUOVI RESIDENTI TORINESI | |
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1961 | |
Il censimento del 1961 fotografa la provenienza dei nuovi residenti torinesi. Oltre i due terzi della popolazione residente ha origine fuori Torino. I piemontesi e i settentrionali rappresentano la maggioranza, ma quasi il 20% ha origini meridionali. |
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Fonte dati: Storia di Torino, Vol. IX, Gli anni della Repubblica, Giulio Einaudi Editore |
IL BOOM EDILIZIO | |
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1961-2001 | |
L'esplosione demografica del decennio porta come prima immediata conseguenza l'aumento di domanda degli alloggi. L’amministrazione fatica a gestire la richiesta di abitazioni, mancano i fondi per le opere di urbanizzazione e parte della popolazione vive in alloggi di fortuna. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
SALDO MIGRATORIO | |
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1961-1971 | |
I flussi migratori raggiungono il picco all'inizio del decennio, contribuendo a far superare la soglia di un milione di abitanti. I primi segnali di crisi economica negli anni successivi contribuiscono a rallentare il movimento migratorio verso la città e determinano la fine della fase espansionistica; anche il movimento migratorio in uscita è in costante crescita e nel 1964 le emigrazioni superano le immigrazioni con un saldo negativo che l'anno successivo raggiunge il picco di ben 16.431 unità in meno. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
IL BABY BOOM | |
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1963-1971 | |
Tra il 1963 e il 1965 la natalità in Italia è alle stelle grazie al benessere economico e sociale raggiunto dal Paese. Il picco di nascite si raggiunge nel 1964, con ben 1.035.000 bambini nati. A Torino, dove il trend crescente delle nascite comincia già a metà degli anni '50, il baby boom prosegue fino al 1971, anno in cui si registra il più alto tasso di natalità dal 1915. Dal 1972 comincerà una lenta ed inesorabile diminuzione della natalità. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
IMMIGRAZIONE | |
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1968 | |
L'immigrazione dall'Italia meridionale influenza sempre più la composizione dei cittadini torinesi. Torino diventa una città 'meridionale' in cui pugliesi, calabresi, lucani, siciliani e sardi, prendono il sopravvento sugli immigrati dell’Italia settentrionale e su quelli arrivati dalle province piemontesi che fino al decennio precedente rappresentavano la maggioranza assoluta. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
IMMIGRAZIONE | |
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1969 | |
L'immigrazione meridionale in questi anni è favorita soprattutto dalla massiccia campagna di assunzioni della Fiat e dell'indotto automobilistico. In questi anni arrivano a Torino circa 200 immigrati al giorno, prevalentemente dal Sud Italia. La città fatica a far fronte ad un arrivo così consistente di immigrati e si dimostra in molti contesti impreparata ad accoglierli. La convivenza con i torinesi non si dimostra sempre serena, con episodi di diffidenza reciproca e palesi discriminazioni. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
POPOLAZIONE RESIDENTE | |
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Censimenti della popolazione 1901-2001 | |
Il censimento della popolazione del 1971 si tiene il 24 ottobre. I residenti sono 1.168.045. Si registra un incremento della popolazione del 12,98% rispetto al censimento del 1961.
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
SALDO MIGRATORIO | |
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1971-1980 | |
Il saldo migratorio negli anni '70 è in costante flessione. Il picco positivo di immigrazione del 1973 è in realtà dovuto alle regolarizzazioni anagrafiche legate al Censimento del 1971 e non rispecchia quindi un reale incremento degli immigrati. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
POPOLAZIONE RESIDENTE | |
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Censimenti della popolazione 1901-2001 | |
Il censimento della popolazione del 1981 si tiene il 25 ottobre. I residenti sono 1.114.950. La popolazione comincia a diminuire: si registra un decremento pari al 4,55% rispetto al censimento del 1971. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
SALDO MIGRATORIO | |
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1981-1990 | |
Il saldo migratorio del decennio è tendenzialmente negativo con un unico picco positivo registrato nel 1986, che non serve comunque a compensare il calo generale della popolazione, che registra anche saldi naturali sempre negativi. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
IMMIGRAZIONE STRANIERA | |
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1987-1999 | |
Sopratutto a partire dal 1987, a fronte di una drastica diminuzione dell'immigrazione interna, comincia a farsi strada l'immigrazione straniera, che darà però origine ad un piccolo incremento generale della popolazione solo nei primi anni 2000. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
POPOLAZIONE RESIDENTE | |
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Censimenti della popolazione 1901-2001 | |
Il censimento della popolazione del 1991 si tiene il 20 ottobre. I residenti sono 961.512. La popolazione continua a diminuire: si registra un decremento pari al 13,76% rispetto al censimento del 1981. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
SALDO MIGRATORIO | |
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1991-2000 | |
Gli apporti della popolazione straniera non sono ancora sufficienti in questo decennio a determinare un'inversione di rotta del saldo migratorio che registra valori costantemente negativi, seppure in leggera risalita dalla metà anni '90. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
IMMIGRATI STRANIERI PER PAESE DI PROVENIENZA | |
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1995 | |
Il nuovo fenomeno migratorio è caratterizzato dal fatto che i cittadini stranieri non si distribuiscono uniformemente in tutto il territorio della città, ma tendono a concentrarsi in aree omogenee per nazionalità. Alcune aree della città, in particolare la circoscrizione 3 e la 5, cominciano a carratterizzarsi per la loro multietnicità. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
IMMIGRATI STRANIERI PER PAESE DI PROVENIENZA | |
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1999 | |
Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
POPOLAZIONE RESIDENTE | |
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Censimenti della popolazione 1901-2001 | |
Il censimento della popolazione del 2001 si tiene il 9 ottobre. I residenti sono 899.806. Sul finire del ventesimo secolo la popolazione continua a diminuire: si registra un decremento pari a 6,42% rispetto al censimento del 1991. |
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Fonte dati: Servizio Statistica e Toponomastica Città di Torino |
CREDITS |
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BIBLIOGRAFIA |
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ANSALDO AUTOMOBILI |
CONTATTI |
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Foto sferica - Passerella del Lingotto |
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