Nel 1899 un gruppetto di aristocratici, possidenti, imprenditori e professionisti torinesi tra cui il conte Biscaretti di Ruffia, il marchese Alfonso Ferrero de Gubernatis Ventimiglia, il conte Emanuele Cacherano di Bricherasio, gli avvocati Cesare Goria-Gatti, Lodovico Scarfiotti e il cavalier Giovanni Agnelli, fonda la Società Anonima Fabbrica Italiana di Automobili – Torino.
La neonata società rileva la "Ceirano & C." di Giovanni Battista Ceirano, gli impianti di produzione, ubicati in corso Vittorio Emanuele 9, i brevetti e il know how. Pochi mesi più tardi la ragione sociale viene modificata in Fabbrica Italiana Automobili Torino. In realtà la FIAT si costituisce società senza possedere alcuna struttura industriale, pertanto la produzione vera e propria inizia soltanto nel 1900.
Lorenzo Delleani, I fondatori della F.I.A.T., 1907
©Centro Storico Fiat
Il primo vero stabilimento, appositamente costruito in pochi mesi nel 1900, ha sede in Corso Dante 35, occupa un'area di 12.000 mq ed impiega 150 operai. Già nei primi anni del 1900 FIAT diversifica la produzione e fin da subito acquisisce una posizione egemone nel mercato rispetto alle altre numerose aziende del settore automobilistico. Nel 1906 gli stabilimenti occupano già un'area di 50.000 mq ed i dipendenti sono ben 2.500. Il 1906 e il 1907 sono gli anni della crisi dei titoli del settore automobilistico, a cui FIAT riesce però a sopravvivere ed acquisire vantaggio sugli altri produttori, molti dei quali non sopravvivono a questo passaggio, anche grazie al fatto che punta subito al mercato estero più che a quello interno, garantendosi così margini di profitto enormi. Dal 1909 Giovanni Agnelli assume la carica di Amministratore Delegato. Nel 1910 vengono assorbite le carrozzerie Rothschild e Industria del Legno.
Veduta d'insieme del primo stabilimento Fiat in Corso Dante, 1910
©Centro Storico Fiat
Nel 1912 vengono ulteriormente ampliati gli stabilimenti della zona di Corso Dante fino ad occupare 130.000 mq. Questo è l'anno che segna il salto di qualità grazie all'introduzione della produzione in serie e dei principi del fordismo, che verranno poi applicati diffusamente negli anni seguenti.
La parentesi della Grande Guerra obbliga anche la FIAT alla conversione alla produzione bellica, con un forte calo della produzione automobilistica a favore di veicoli militari. In questo periodo realizza utili di bilancio dell’80%, che le permettono di moltiplicare per sette il capitale sociale e per dieci il numero dei dipendenti.
Magazzino gomme di Corso Dante, 1915
©Centro Storico Fiat
Alla fine della guerra FIAT è ormai un colosso industriale e si pone il problema della ricerca di spazi maggiori e più razionali in cui concentrare l'intera produzione. Nel 1916, su progetto di Giacomo Mattè-Trucco prende il via la costruzione della fabbrica del Lingotto, che entra in funzione nel decennio successivo.
Nel 1920 Giovanni Agnelli diventa Presidente, carica che manterrà fino al 1943 quando si ritira dall’azienda e suo nipote Gianni entra nel consiglio di amministrazione.
La fabbrica Fiat del Lingotto - una scheda visiva - 1983
©Centro Storico Fiat
Nel 1922, anno in cui viene ultimato lo stabilimento del Lingotto, viene istituita la Scuola Centrale Allievi FIAT: la prima sede della scuola è collocata proprio nello stabilimento Lingotto ed è inizialmente riservata ai figli e parenti dei dipendenti FIAT. La scuola opera dal 1922 al 1933. Nel 1945, al termine della Seconda Guerra Mondiale la sede della scuola viene trasferita nella sede di Corso Dante 103, già sede delle prime officine FIAT. Nel 1976 la Scuola confluisce, assieme al Centro formazione capi intermedi e all’Istituto per lo sviluppo organizzativo, all’interno dell’Isvor-FIAT.
La Scuola Allievi Fiat "Giovanni Agnelli" - 1962/64
©Centro Storico Fiat
Nel 1939, alla presenza di Benito Mussolini, viene inaugurato lo stabilimento Mirafiori, la cui costruzione è iniziata tre anni prima. Anche allo scoppio della seconda guerra mondiale la produzione di autovetture si riduce drasticamente in favore dei veicoli industriali. Alla morte di Giovanni Agnelli, nel 1945, Vittorio Valletta già amministratore delegato, assume la Presidenza FIAT.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la FIAT è protagonista del miracolo economico italiano, con ben più di 400.000 macchine prodotte ogni anno. Gli imponenti finanziamenti del Piano Marshall consentono di ricostruire e ammodernare gli impianti. Nel 1955 viene lanciata sul mercato la 600, e due anni più tardi tocca alla 500, le auto che segnano il passaggio alla motorizzazione di massa. Nel 1962 il fatturato della produzione automobilistica è pari all'80% del totale FIAT.
Veduta del primo nucleo dello stabilimento di Mirafiori
https://it.wikipedia.org/wiki/File:Fiat_Mirafiori.jpg
Il 1966 vede salire alla Presidenza della società Giovanni Agnelli, l'Avvocato, nipote del fondatore. L'anno successivo inizia la costruzione del nuovo stabilimento automobilistico di Rivalta, alle porte di Torino, su una superficie di oltre 2 milioni di mq. Nel 1979 si costituisce la FIAT Auto SpA che riunisce FIAT, Lancia, Autobianchi, Abarth, Ferrari. La casa di corso Marconi, attraverso queste successive acquisizioni, giunse a controllare, alla fine degli anni Sessanta, il 95% circa della produzione italiana di autovetture. Resisteva un solo altro produttore nazionale, l’Alfa Romeo, destinata anch’essa ad essere assorbita dalla FIAT nel 1986.
Statistiche produzione FIAT